Marsala: un Flashmob per i diritti di tutti e di tutte

DAVIDE LICARI – Domenica pomeriggio a Marsala, nella centralissima Piazza della Vittoria, nei pressi dell’arco di Porta Nuova, si è svolto il Flashmob “Scirocco Pride”, un evento organizzato dalla rete Scirocco Pride che unisce numerose associazioni del territorio impegnate sul versante dei diritti LGBTQIA+. L’iniziativa, che ha avuto inizio alle ore 17, ha visto una massiccia partecipazione di giovani e meno giovani, schierati in piazza con tantissime mascherine colorate, accorsi non solo dalla stessa Marsala, ma anche da alcune città limitrofe della provincia di Trapani.

Tra musica e nastri colorati, striscioni e arcobaleni, c’è stato spazio anche per i numerosi interventi degli organizzatori e delle associazioni, locali o esterne alla provincia, che hanno inviato nella piazza di Marsala una propria rappresentanza per testimoniare il proprio impegno nella battaglia per i diritti LGBTQIA+: Arcigay Palermo, Non Una di Meno Palermo, UAAR Palermo, che ha portato i saluti del responsabile nazionale. Per il territorio trapanese sono intervenuti la Rete degli Studenti Medi di Trapani e Marsala, Marsala Coraggiosa, il Collettivo Asessuale Carrodibuoi, gli attivisti e le attiviste di Scirocco Pride, oltre che i partecipanti stessi alla manifestazione che hanno avuto la possibilità di raccontare le proprie esperienze. Molte storie si sono avvicendate al microfono, storie di giovani reclusi nelle proprie case-carcere a causa del proprio orientamento sessuale, storie di giovani che hanno pensato anche al suicidio in risposta al proprio malessere esistenziale, storie di persone che non hanno trovato una comunità capace di accettare la loro reale essenza. Il Flashmob “Scirocco Pride” non ha portato in piazza solamente i colori sgargianti e l’allegria della musica di Raffaella Carrà, ma ha saputo creare uno spazio nel quale diverse persone da sempre abituate a nascondersi nell’ombra sono potute uscire allo scoperto per la prima volta nella loro stessa vita, urlando al mondo il proprio disagio, la loro propria sofferenza, il loro orgoglio. “Nella vita bisogna avere coraggio, e se il coraggio viene a mancare, bisogna andarlo a trovare, perché non si può trascorrere una vita nascondendosi”, racconta un giovane in riferimento alla storia del fratello recluso in casa per paura dei violenti omofobi. La comunità LGBTQIA+ nel nostro territorio esiste, e per la prima volta ha trovato il coraggio di uscire allo scoperto, liberi e libere di essere qualunque cosa desiderino essere.

Condividi
Aggiungi ai preferiti : permalink.