DAVIDE LICARI – Venerdì 4 dicembre 2020, l’aeroporto di Trapani-Birgi assisteva al decollo del primo volo Tayaranjet in direzione Perugia, che seguiva a distanza di un mese i primi voli targati AlbaStar decollati a partire dal primo novembre grazie ai bandi di gara per l’esercizio di servizi aerei di linea in conformità agli oneri di servizio pubblico, della serie 2020/C 204, rilasciati ai sensi del regolamento CE 1008/2008. (Link alla pagina: https://cutt.ly/xRFVu3n) Le rotte in continuità territoriale previste dall’aeroporto di Trapani erano quelle per Trieste, Parma, Perugia, Brindisi, Ancona e Napoli. La procedura, a seguito della battuta di arresto subita nel corso della emergenza epidemiologica, andava ricondotta ad un finanziamento di oltre 23 milioni di euro garantito dalla Regione siciliana unitamente al governo nazionale. Tramite il portale airgest.it il presidente della Società di gestione dell’aeroporto di Trapani, Salvatore Ombra, il 20 giugno 2020 dichiarava quanto segue: “Viene quindi confermata una procedura di primaria importanza che rende l’aeroporto di Trapani, unico in Europa, per numero di rotte autorizzate in continuità territoriale, ben sei a cui si aggiunge quella per Pantelleria – gestita dalla compagnia danese DAT – , contribuendo in maniera rilevante al soddisfacimento delle esigenze del territorio di tipo sanitario, economico, universitario e di mobilità in generale. La nostra soddisfazione è enorme, siamo ripartiti a spron battuto, senza più fermarci, visto che riprendono anche i collegamenti con Ryanair.” (Link alla pagina: https://cutt.ly/DRFCrJO) Il riferimento finale è alle rotte stabilite da Ryanair a partire dal 21 giugno dello stesso anno per gli aeroporti di Bologna, Pisa, Bergamo e Baden-Baden.
Il ritorno della compagnia irlandese nella provincia di Trapani appariva una grande opportunità per il territorio, tuttavia la stessa Ryanair non costituiva l’unica pretendente allo scalo aeroportuale della Sicilia occidentale, altre compagnie infatti si erano fiondate sui bandi di gara e a spuntarla erano state la compagnia spagnola Albastar, e la italo-bulgara Tayaranjet la quale sin da subito evidenziava alcune particolari criticità, come emerso in un nostro articolo pubblicato il 31 ottobre 2020. (Link alla pagina: https://cutt.ly/sRFBa3e) In data 16 luglio 2020, sempre sul portale airgest.it, venivano riportate alcune dichiarazioni entusiastiche le quali seguivano l’incontro tenutosi a Palazzo d’Orleans tra il Presidente della regione siciliana, Nello Musumeci, e lo stesso Ombra. Nel corso dell’incontro era stato comunicato l’esito della gara ex legge regionale 14/19 tramite la quale si provvedeva allo stanziamento di oltre 9,4 milioni di Euro per incentivare la presenza di vettori aerei nello scalo trapanese. Le risorse del bando trovavano due aggiudicatari: Ryanair, per una quota maggiore e per un triennio di operatività, e Albastar, per un periodo di 12 mesi. (Link alla pagina: https://cutt.ly/6RFNiW2) A questi collegamenti si aggiungeva il 28 marzo 2021 la tratta Trapani-Forlì, assegnata al vettore greco Lumiwings. (Link alla pagina: https://cutt.ly/2RFMDkp) La stessa compagnia greca per l’estate 2021 aveva stabilito collegamenti aerei anche con le isole dell’Egeo – Heraklion, Santorini e Rodi -, e con l’Europa dell’est – gli scali polacchi di Katowice e Lodz, quelli romeni di Arad e Craiova -. (Link alla pagina: https://cutt.ly/tRF1d7P)
Sembrava andare tutto a gonfie vele per lo scalo trapanese, i dati erano inequivocabili, lo stesso Salvatore Ombra svelava tramite la propria pagina Facebook le prove del successo dell’operazione di rilancio del Vincenzo Florio: oltre 65.000 passeggeri nel solo mese di luglio, 3.000 passeggeri al giorno e 31 collegamenti settimanali, 20 nuove rotte. (Link alla pagina: https://cutt.ly/TRF1Giq) Ancora meglio nel mese di agosto 2021, nel quale è stata raggiunta la soglia dei 73.000 passeggeri, con un netto +11,7% registrato rispetto a luglio 2021, e un +65% rispetto ad agosto 2019. Insomma, un successo clamoroso per la società partecipata che ha per socio di maggioranza l’Ente regione siciliana. (Link alla pagina: https://cutt.ly/dRF19Ln) A ciò si aggiunge il pieno ritorno di Ryanair nel territorio trapanese con i nuovi voli annunciati per la primavera-estate 2022: il volo quotidiano per Milano-Bergamo, ad eccezione del lunedì; il volo quotidiano per Bologna; i nuovi voli per Roma Ciampino; la conferma dei voli per Pescara e Pisa, e la nuova tratta Trapani-Torino percorsa tre volte a settimana dagli aerei della compagnia irlandese. E le sorprese non finiscono qui: infatti alle rotte già percorse si aggiungono i collegamenti internazionali grazie alle tratte per Charleroi, Karlsruhe e Katowice, come per Malta. Inoltre, l’arrivo il 5 ottobre 2021 della compagnia maltese HelloFly, la quale sceglie l’aeroporto trapanese quale base italiana, sembrerebbe arricchire lo scenario.
Venendo all’oggi, nonostante grazie alla presenza di Ryanair e Albastar il Vincenzo Florio offra ai viaggiatori una ottima possibilità di scelta tra ben 17 destinazioni invernali – Ancona, Bologna, Brindisi, Bruxxelles-Charleroi, Dubai, Londra-Stansted, Malta, Milano-Bergamo, Napoli, Pantelleria, Parma, Perugia, Pisa, Roma Ciampino, Torino, Treviso e Trieste -, qualcosa sembrerebbe non andare nei piani dei dirigenti di Airgest. Le prime avvisaglie si sono verificate con la soppressione del volo AlbaStar da Trapani a Milano Malpensa, seppur la compagnia spagnola abbia confermato i voli per Brindisi, Napoli, Parma e Roma Fiumicino. Inoltre, secondo alcune indiscrezioni, a causa dello scarso andamento delle vendite non decollerà la tratta Trapani-Dubai, annunciata nel mese di luglio. I voli dovevano operare ogni giovedì e domenica a partire da ottobre e fino alla fine di marzo 2021 per soddisfare la possibile domanda per l’Expo Dubai 2020. Per di più Lumiwings non manterrà la tratta Trapani-Forlì, spostata presso lo scalo di Palermo-Punta Raisi.
Sul portale di HelloFly non vi è traccia del Vincenzo Florio, la DAT continua a riportare stoicamente il volo per Pantelleria, sul portale di BlueAir compare un volo da e per Torino a partire da marzo 2022, quindi la sola Ryanair sembrerebbe garantire un massiccio numero di voli da e per Trapani. Poi c’è Tayaranjet. Il vettore italo-bulgaro continua a rappresentare una incognita per i passeggeri che scelgono i vetusti Boeing 737-300 – non più adottati dalla S.S. Lazio, squadra di calcio del massimo campionato italiano di Serie A per le trasferte in Italia e all’estero -. (Link alla pagina: https://cutt.ly/TRF8CIp) E proprio in questi giorni la posizione del vettore con sede a Sofia sembrerebbe essere in bilico nello scalo trapanese, infatti le recenti e continue cancellazioni dei voli Tayaranjet hanno sollevato la rabbia dei viaggiatori che si sono visti costretti a prenotare tardivamente biglietti più costosi per ovviare alla perdita del volo, e qualche cliente molto arrabbiato ha persino minacciato di indire procedure legali contro la compagnia.
Provando a contattare il centralino della compagnia aerea tramite il numero verde riscontrabile sul sito ufficiale, la segreteria annuncia che il numero chiamato non è valido. (Link al portale: https://www.tayaranjet.com/contatti) Nei meandri del web è possibile recuperare un secondo numero internazionale che chiama direttamente gli uffici di Sofia, contattando quel numero durante il pomeriggio risponde la solita segreteria telefonica che in lingua inglese invita a ricontattare successivamente il numero chiamato; ritentando dopo mezzanotte il telefono squilla, ma non risponde nessuno. Stando a quanto filtra dagli ambienti di Airgest, la permanenza del vettore italo-bulgaro presso il Vincenzo Florio potrebbe non prolungarsi ulteriormente, infine nella mattinata di oggi arriva il colpo di scena, la nota pubblica della stessa compagnia aerea che annuncia il divorzio dall’aeroporto di Trapani-Birgi: “La Tayaran Jet, comunica la recessione del contratto all’Enac per i voli in continuità territoriale da Trapani, dal 12 novembre prossimo. Il persistente scarso traffico di passeggeri sulle rotte da Trapani per Perugia, Ancona e Trieste, obbliga il vettore bulgaro a recedere dalla Convenzione siglata con Enac, a seguito dell’aggiudicazione del bando di gara ministeriale avvenuto nel novembre scorso. Nei prossimi giorni saranno rimborsati tutti i passeggeri che avevano prenotato fino a dicembre del 2021 e quelli che hanno subito alcune cancellazioni dei loro voli”. Qui di seguito le dichiarazioni di Gianfranco Cincotta, country-manager del vettore bulgaro: “Fare volare un Boeing 737/300, se si fa eccezione per il mese di agosto, con una manciata di passeggeri, è uno spreco per tutti. Vengono bruciati denari dello Stato italiano e dell’Unione europea, senza nessun ritorno, né per il territorio, né per la compagnia, ma solo a vantaggio delle società aeroportuali. Cosi non può andare. Le destinazioni della continuità territoriale, scelte in un momento ante-Covid, dopo gli effetti generati dalla pandemia, non possono più essere sostenute economicamente”. A fronte di questi ultimi eventi tuttavia ci si chiede quanto sia costata alle casse pubbliche il rapporto dello scalo trapanese con Tayaranjet, sovvenzionato con finanziamenti pubblici. Per fortuna c’è sempre mister Michael O’Leary a togliere le castagne dal fuoco al Vincenzo Florio di Trapani-Birgi. Al presidente di Airgest, Salvatore Ombra, non resterà che appellarsi a San Patrizio, patrono d’Irlanda, affinché Ryanair decida di tornare a investire nel nostro territorio riportando il traffico annuo di passeggeri ai due milioni di alcuni anni fa, come già accadeva prima che le intromissioni della politica trasformassero il Vincenzo Florio in arida landa desolata.