CI SCRIVE IL GEOLOGO NOCITRA CIRCA IL RINVENIMENTO DI UN IMPORTANTE RELITTO

Nel dicembre dello scorso anno ci eravamo occupati del rinvenimento di un interessante relitto in prossimità della costa occidentale di Isola Grande, ad est di Punta Scario e di un’ordinanza della guardia costiera di Marsala che vietava (e vieta) qualsiasi tipo di attività nella zona del ritrovamento per preservare e proteggere i resti della storica imbarcazione. A leggere quell’articolo fu anche il geologo Leonardo Nocitra, l’uomo che circa 30 anni fa ebbe, per caso, la fortuna di scoprire il relitto e che ci ha inviato il testo del telegramma che lui stesso indirizzò alla Soprintendenza ai beni culturali di Trapani. Facciamo prima un passo indietro.

Era il 21 agosto del lontano 1988 quando il Nocitra, immerso nelle acque antistanti la meglio nota “Spiaggia Tahiti”si imbatté per caso nel relitto di un’antica imbarcazione. L’occhio attento ed esperto dello scopritore captò immediatamente il valore di quei resti custoditi dal mare e parzialmentecoperti dalla sabbia e dalla fauna marina tanto che il giorno dopo, il geologo si immerse nuovamente per effettuare rilievi topografici e geoarcheologici.Dopo aver fatto i dovuti accertamenti il professor inviò alla Soprintendenza un descrittivo telegramma dove minuziosamente elencò i risultati dei rilievi svolti e le caratteristiche dello scafo che giace, ancora oggi, a 40 metri dalla riva “a) una lunghezza da poppa a prua di quasi m 17;b) una larghezza di circa m 4;c) 32 paia di coste di legno arcuate, larghe e spesse 10 cm e tra di loro distanti circa 25 cm, fissate ad una robusta chiglia; d)nella prua un oggetto che pesa forse 500 Kg, di forma globulare, fatto di ferro, quindi rilevabile tramite cercametalli o di una sua lega, di colore grigio scuro – brunastro e dalla struttura lamellare;e)nella stiva e nelle sue adiacenze frammenti e pezzi di anfore di 50dmq e ciottoli di rocce che non si rinvengono nei territori emersi della provincia di Trapani. Egli nei vari sopralluoghi ha trovato anche tavole di legname lunghe circa m 5, larghe tra 30 e 40 cm, spesse tra 3 e 4 cm, simili a quelle inchiodate allo scafo, sotto strati di sabbia e ad una distanza dall’imbarcazione di 10 m ed un chiodo dalla testa circolare di 2,5 cm di diametro, lungo 12,50 cm, del peso di 73 gr, e di colore bruno nerastro”.
La Soprintendenza, dopo aver ricevuto il telegramma preso accordi con ilNocitra,programmò per il 3 agosto del 1988 un sopralluogo al quale presero parte oltre allo stesso geologo anche la dottoressa Scovazzo, Soprintendente provinciale, il professor Edoardo Riccardi, esperto di archeologia marina, il prof. Cabianca e il dott. Pietro Alagna.
Il Riccardi, che partecipò a quella “spedizione”,successivamente produsse una relazione dal titolo “Un’antica imbarcazione da guerra vicino a Marsala – Sicilia”, che pubblicò nel convegno “The Archeology of ships of war trident hall” che si svolse a Greenwich nel 1992 dove si legge“il rostro è anch’esso di ferro e la concrezione globosa antistante può derivare dalla generazione di un fregio o di altri elementi quali un’ancora, ecc…il che permette di avanzare l’ipotesi che il relitto appartenga ad una imbarcazione militare costruita con tecniche che la collocano in epoca medievale o moderna, che conserva il massiccio del rostro, tutta la chiglia. Credo quindi – conclude lo studioso- di essere giustificato insistendo sull’estrema importanza di questo relitto il cui studio potrebbe, con costi irrisori, restituirci una galera medievale o moderna che ancora non abbiamo, o addirittura ribaltare le nostre convinzioni, spesso troppo teoriche, sulla costruzione navale nell’antichità”.
A circa 30 anni dal ritrovamento e a oltre 20anni dallo studio del professor Ricciardi lo storico relitto giace ancora in mare. Il geologo Nocitra chiede “desideroso di valorizzare e pubblicizzare il patrimonio che ci hanno lasciato i nostri avi, per rendere più famosa, più attrattiva e meno povera la nostra città, interventi urgenti ed appropriati per il suo recupero, il suo restauro e la sua museificazione”

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