PIETRO PIPITONE EMIGRATO IN AMERICA, MA ANCORA INNAMORATO DELLA SUA TERRA D’ORIGINE

255274_524929087522882_773867778_nVogliamo raccontarvi di un uomo, un marsalese, che nonostante si aemigrato tanti anni fa a Madison nel Wisconsin, conserva immutato nel suo cuore l’amore per la sua città d’origine.

Si tratta di Pietro Pipitone. Ecco cosa ci ha raccontato.

Come ha maturato la decisione di trasferirsi in America?
Gestivo un negozio di materiali da costruzioni con mio padre, ma non vedevo futuro. Avevamo troppo crediti, i debiti aziendali si dovevano pagare e questo ci ha un po’ indebitato con le banche.Da lì la decisione di lasciare ed iniziare una nuova vita anche all’estero. Così, dato che mia maglie aveva una sorella negli Usa, ho preso la palla al balzo, ed eccomi qui. Da allora sono passati 26 anni.

Cosa si prova a dover lasciare la propria terra per cercare fortuna?
E’ terribilmente triste. Ancora adesso mi ricordo quel giorno. Non ti nascondo che ancora oggi evito di pensarci perché è stato il giorno più brutto della mia vita.

Come si fa, vivendo così lontano, a non perdere questo forte legame con la propria terra d’origine?
La nostalgia per la famiglia lasciata. Per noi qui non ci sono feste insieme ai propri cari. Siamo una famiglia a metà. Poi c’è la nostalgia per la propria terra. Manca tantissimo a tutti noi emigrati all’estero e quando ci si riunisce tra noi non si parla d’altro che delle nostre origini. Per noi emigrati la nostalgia è una malattia incurabile.

Come nasce il suo amore per il Marsala Calcio? Come si fa a restare così tifosi di una squadra che non si può seguire dal vivo?
Mio cugino era un frequentatore abituale del Marsala, era un super tifoso. Da bambino mi portava spesso allo stadio e ricordo benissimo la prima partita che ho visto del Marsala: è stata contro l’Acireale finita 1-1. Da allora il mio sangue è diventato azzurro. Guarda, io la seguo anche da qui e sono informato su tutte le vicende del Marsala, e quando ho dei dubbi telefono per chiarimenti ad un mio amico.

Che ricordi ha di Marsala nel periodo della sua infanzia?
Tantissimi e tutti belli. Marsala una volta era tutta diversa rispetto a quella odierna. Noi non avevamo niente ma avevamo tutto. Non avevamo telefonini ma eravamo sempre in comunicazione tra noi. Io preferivo quella Marsala dei mercatini dell’usato a Piazza Loggia, il sotterraneo, il campetto dietro l’Impero, quello del Mergellina. Ci divertivamo senza niente, al bar si chiacchierava e non come adesso: tutto diverso dai miei tempi.La tecnologia ha cambiato le persone.Quando vengo in vacanza a volte non mi ci ritrovo più, sono tutti al telefonino, a mandarsi messaggi. Una volta non era così.

Se potesse tornare indietro, rifarebbe la stessa scelta di andare a vivere in America?
Non credo che farei lo stesso passo di andarmene così lontano. Forse in Italia ma non oltre oceano. Ma ormai è troppo tardi per ritornare sui miei passi in quanto ho figli sposati qui e credo che finirò il resto dei miei giorni in America.

 

CECILIA CATALANO

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