Politica, mafia e quel filo invisibile che li unisce

E così a Lucia Borsellino, ex assessore del fallimentare governo Crocetta di cui lei stessa e’ stata complice, viene assegnata con urgenza la scorta e soprattutto viene allontanata dalla Sicilia. Dal 1 settembre, a Roma, occuperà una delle poltrone più prestigiose e remunerative presso l’Agenas. E svolgerà quel prestigioso incarico per 2 anni, alla cui vicina data si svolgeranno le elezioni regionali. Guarda caso. Ma al di la’ di questo, quello che sconforta ancora di più e’ che in questa già sconfitta terra ,ancora, si rischia di saltare in aria e trovarsi dilaniati per strada perché si vuole contrastare quello schifoso meccanismo di corruzione e di depravata mafia. Che tasti ha toccato nella sanità siciliana la Borsellino? A chi non è andato giù cosa? Chi ha mosso le fila delle minacce? Chi, come un ombra nera, canta alla morte? E dove e’ Saro? Lui, che dell’antimafia ne ha fatto il suo cartellone elettorale. Lui, che con la medaglietta sul petto con scritto Borsellino pensava di lavare tutti i peccati commessi. Dov’è? Perché non dice nulla? Tace. Eppure le lacrime a Tusa, per la brutta storia della presunta intercettazione negata dalla Procura poiché non e’ agli atti, ma se non è agli atti non vuol dire che non esista, io le ho viste. La sua recita a commozione degna di un Oscar io l’ho vista. E allora, ora, adesso, in questo momento, in questa terra non vedo ergersi a schiena dritta nessuno dei potenti. Cosa aspettiamo? Un’altra strage? Ancora sangue? Per ordine di chi? Un cambio di città può salvare una vita. Dicono. Pensano. Sperano. E la Sicilia? La Sicilia chi la salva? Saro, ha fallito. Ha ucciso la speranza. La speranza pure di avere un sogno. E senza sogni un uomo e’ già morto.

 

ROSSANA TITONE

di ROSSANA TITONE

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