Domenica scorsa oltre 2000 migranti, soccorsi nel canale Canale di Sicilia a bordo dei soliti fatiscenti barconi, sono stati tratti in salvo dalla Marina Militare e condotti sull’isola. Alcuni dei migranti, per lo più sub sahariani, sono stati trasferiti nei centri di accoglienza della città, mentre altri, dato l’imponente numero, sono stati accolti in diverse strutture del territorio italiano. Dall’inizio del 2015 sono oltre 120 mila, secondo i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, i migranti e i rifugiati che hanno raggiunto le coste italiane. La maggior parte degli arrivati in Italia provengono da Eritrea, Nigeria, Somalia, Sudan e Siria. Ma l’emergenza non riguarda solo la nostra Penisola: secondo i dati di agosto oltre 220 mila migranti sono entrati in Europa passando per la Grecia. E il numero è destinato a crescere
In un rapporto presentato a Parigi, l’Ocse ha diffuso i dati sui flussi migratori nel 2015: nell’Unione Europea si toccherà «un livello senza precedenti di richiedenti asilo e rifugiati» con un numero di procedure in crescita fino a un milione. I numeri fanno paura ma secondo il segretario generale dell’Ocse Angel Gurria «I dirigenti europei non possono permettersi di avere paura. La crisi dei rifugiati non è una di quelle crisi su cui si può fare finta di niente». Ma i dati che più devono far riflettere sono quelli diffusi dall’Unicef che ha reso noto che nei primi sette mesi dell’anno, 133 mila bambini hanno chiesto asilo all’Ue con un incremento dell’80% rispetto al 2014.
MIGRAZIONE OLTRE 120MILA ARRIVI IN ITALIA
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