La Sicilia, se da un lato può vantarsi di un cospicuo patrimonio artistico e culturale, dall’altro deve recitare il “mea culpa” per le tante opere monumentali pubbliche incompiute.
Infatti, girando l’Isola si può tranquillamente notare un vasto numero di edifici ancora incompiuti o che, se completati, non ancora utilizzati.
E tra un paesaggio mozzafiato, un mare da favola, un tempio greco si potrà far caso ad uno spreco pubblico.
Si potrà vedere quello che sarebbe potuto diventare una scuola, una piscina, un ospedale o ancora: strade, ponti, e si penserà al mare di soldi pubblici sprecati che, purtroppo, rappresentano un grave danno economico per il nostro Paese.
Ed è proprio per questi motivi che la Sicilia, per il secondo anno di fila, si è conquistata il record di prima regione italiana con opere pubbliche incompiute.
Ben 215 delle 868 distribuite in tutto il paese, solo nella sola Sicilia.
E pensate, in “seconda posizione” c’è la Calabria con ben 92 opere pubbliche incompiute.
Un esempio, molto vicino a noi, potrebbe essere il famoso “nuovo” tribunale di Marsala, che ancora non viene ultimato per essere utilizzato diventando un fiore all’occhiello per la nostra città.
Ad oggi la Sicilia appare come il grande museo a cielo aperto delle opere pubbliche incompiute.
Altro esempio: La diga di Blufi – Nel cuore delle Madonie. Avrebbe dovuto essere il “vaso comunicante” tra la diga Ancipa e quella del Fanaco e distribuire acqua alle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna. Quando nell’89 si cominciò a parlare della sua costruzione, le associazioni ambientaliste e gli abitanti della zona erano assolutamente contrari prevedendo che l’impatto ambientale sarebbe stato devastante.
SPRECHI PUBBLICI LA SICILIA DETIENE IL PRIMATO
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