Mentre Crocetta indisturbato va e viene dalla Tunisia(sarà mica impazzito per i datteri di quel posto?) i consorzi universitari rischiano la chiusura definitiva.
E’ stato approvato infatti il testo definitivo in commissione Affari Istituzionali della regione Sicilia che prevede di tagliare dalle competenze delle nuove Province i consorzi universitari.
L’intero testo deve adesso essere approvato dall’assemblea siciliana.
I consorzi rischiano la chiusura con grave disagio degli studenti che devono spostarsi in altri poli universitari. Una spesa economica che spesso le famiglie non possono sostenere e i giovani saranno costretti a lasciare gli studi o a non intraprenderli proprio.
Così i consorzi universitari a rischio sono quello di Trapani, Agrigento, Ragusa e Caltanissetta.
In verità questo testo e’ stato tagliato e cucito su quelli che erano i dettami di Delrio. Una regione Sicilia che si inchina a Roma, un presidente della commissione affari costituzionali Cracolici che è contento del risultato raggiunto.
Un governo regionale sempre più lontano dalle esigenze tangibili e palpabili dei cittadini.
Eppure si dovrebbe capire che dalla cultura e dagli studi bisogna partire per reggere gli uomini capaci di affrontare il futuro.
Il polo didattico di Trapani vanta ogni anno circa 400 laureati. Giovani che non si sono spostati altrove per studiare ma che hanno fatto risparmiare alle famiglie parecchi danari.
Il diritto allo studio dovrebbe essere fatto salvo e garantito invece e’ sempre più una chimera. Studiare diventa un lusso per pochi eletti che magari non hanno nemmeno voglia di farlo.
Il presidente Crocetta che nel frattempo e’ tornato da Tunisi e sta mettendo mano alla nuova giunta, l’ennesima, sta dilapidando anche il patrimonio umano che non ripone più fiducia non solo nelle istituzioni ma nemmeno nella possibilità di studiare per crescere, erudirsi e dare una svolta…
E non siamo nemmeno ad aprile per poter dire ” questo e’ un pesce d’aprile”.
Tuttalpiù e’la befana che ha anticipato i tempi: carbone per tutti.