Marsala e Bordeaux. Due colori, due città, due storie legate al vino,due percorsi di crescita differenti

Se dici Marsala pensi alla città, pensi alla storia, pensi al colore, pensi al vino. Se dici Bordeaux pensi alle stesse identiche cose. Questi due luoghi, che almeno sulla carta hanno parecchi punti in comune, non potrebbero essere più lontani, e non solo geograficamente. Questa distanza è anche e soprattutto mentale, organizzativa, produttiva, creativa. Ma a fare la differenza è soprattutto l’ambizione e il desiderio di migliorarsi che in una città come Bordeaux trova applicazione e in una città come Marsala rimane intrappolato tra le mille pieghe dei discorsi politici di decine di campagne elettorali. Entrambe le città, con risultati completamente differenti, in questo mese di maggio festeggiano l’inaugurazione di due opere simbolo, attese da anni: il Monumento dei Mille e La città del Vino.
Lo scorso 11 maggio, circa 30 anni dopo la posa della prima pietra, la tanto chiacchierata costruzione dedicata allo sbarco dei garibaldini, è stata inaugurata. Il Monumento ai Mille, ancora parecchio discusso e lontano anni luce dall’idea che decenni fa ispirò l’architetto che si aggiudicò i lavori, dovrebbe ospitare un info point turistico. Chi ne ha seguito la storia e chi ha convissuto oltre trent’anni con un cantiere aperto in attesa della costruzione della maestosa opera non può che esserne rimasto deluso, pur ammirando lo sforzo fatto dall’amministrazione per scrivere l’ultima puntata di questa lunga soap opera. Impossibile però non notare come a questa storia, in fondo, manchi il lieto fine. Il risultato finale è per nulla accattivante. Nessun “e vissero felici e contenti”; anzi questo “the end” rispecchia il torpore in cui vive questa città: una città incapace di rinnovarsi, che si accontenta, che scende a compromessi con i suoi sogni di sviluppo e di crescita turistica. E mentre a Marsala cittadini e turisti guardano con “sospetto” il Monumento appena inaugurato a poche migliaia di chilometri di distanza c’è un altro “Monumento” che cittadini e turisti guardano invece con “curiosità”. Il 31 maggio, alla presenza del Presidente francese Hollande la “Città del Vino” di Bordeaux aprirà le sue porte. Si tratta di un’opera concepita nel 2008 dall’attuale sindaco Alain Juppé, che pochi anni più tardi ha visto la luce. L’edificio dal desing moderno, sorge sulle rive della Garonne, il fiume che attraversa la città. Si tratta di una struttura, alta oltre 50 metri e di circa 14 mila metri quadrati, dedicata alla cultura e alla civiltà del vino nel mondo. Al suo interno oltre 9000 etichette di 88 paesi del mondo, percorsi degustativi e atelier, spazio per esposizioni temporanee, percorsi permanenti, belvedere, ristoranti, boutique, wine bar, museo, sale conferenze, e circa 450 mila turisti, curiosi e amanti del vino attesi ogni anno.
Il distacco fra queste due città, una rimasta ancorata alla sua facciata anni 80, l’altra eletta “Europe’s Best Destinations 2015” è palese. Ma la città francese non è sempre stata moderna, a passo con i tempi e meta amata dai turisti. Bordeaux, è stata definita per anni dai francesi “la bella addormentata”: una città dalle potenzialità non sfruttate. In pochi anni, questa “ville” di poco più di 230 mila abitanti ha però trovato la forza di migliorarsi, ha cambiato aspetto e si è trasformata in uno dei luoghi più ambiti e apprezzati dai viaggiatori di tutto il mondo. Magari anche Marsala, presto o tardi, proverà a seguire il suo esempio.
Il “vissero felici e contenti” Rispecchia.

di Caterina Passalacqua

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