Alla fine la Provincia l’ha fatto: ha demolito quattro solarium e un pontile ubicati nella Laguna dello Stagnone. A nulla sono valsi i tentativi dell’avvocato Paolo Ruggieri, ex assessore provinciale, (che si è battuto in prima linea per salvare le caratteristiche strutture in legno) di ottenere risposte dall’ente. Le numerose lettere inviate anche all’indirizzo dei due commissari straordinari che si sono succeduti nel frattempo (Darco Pellos e Antonio Ingroia) per chiedere di “risparmiare pontili e solarium”, optando per la manutenzione e la sistemazione degli stessi, non hanno sortito l’effetto sperato. Erano stati in tanti a lamentare e a non comprendere la scelta dell’ente tanto che un gruppo di cittadini (facenti parte della pagina Facebook “Salviamo i solarium dello Stagnone”) aveva pensato di organizzare delle proteste pacifiche per manifestare il dissenso a tale “azione distruttiva”, e perché no, provare ad impedirla. Alla fine però i solarium e il pontile sono stati demoliti e la decisione alla base dell’incontrovertibile azione della Provincia può riassumersi in una sola parola: abusivismo. Qualche giorno dopo l’inizio delle demolizioni infatti la tanto attesa risposta dell’ente è arrivata “per mano” dell’ingegner Candela, del 5° Settore lavori pubblici, viabilità e portualità, che ha spiegato in poche righe le ragioni dello smantellamento delle costruzioni in legno “La strutture in questione sono state collocate nei primi mesi dell’anno 2005 dalla società Biosphera, in house alla Regione Siciliana, in assenza di concessioni demaniali e quindi del tutto abusivamente, precostituendosi quindi un reato permanente”. La spiegazione, anche se arrivata con settimane di ritardo, ha convinto gli stessi cittadini, che giustamente e in buona fede avevano cercato di salvaguardare le caratteristiche strutture lignee, della necessità di agire nel rispetto delle leggi. Ogni manifestazione di protesta è stata sospesa. Dunque dopo quasi dieci anni dalla loro abusiva realizzazione e tenendo conto dello stato di degrado in cui versavano, l’amministrazione provinciale ha ritenuto di dover procedere alla demolizione, lasciando però intendere che in futuro, con le necessarie autorizzazioni e risorse, i solarium potranno essere ripristinati ed ampliati.
La Laguna dello Stagnone, la perla del lilibetano, il luogo prediletto di turisti e visitatori, pare, demolizione di strutture a parte, essere stata dimenticata da tutti e versa in condizioni di assurdo degrado se si pensa al fatto che parliamo di una zona di “Riserva”, che dovrebbe essere tutelata e valorizzata.
Le staccionate in legno che “separano” in alcuni tratti la strada dal mare sono semidistrutte o in parte bruciate, la spazzatura abbonda anche in mare e nelle piccole spiagge e i blocchi di tufo che costeggiano parte della strada sono in alcuni tratti crollati in mare portando con se anche parte della carreggiata.
CATERINA PASSALACQUA