Nonostante la recente decisione del Tribunale di Marsala il piccolo Gioele, affetto da una grave malattia degenerativa, la Sma1 (atrofia muscolare spinale), potrebbe non essere curato con il metodo Stamina così come ordinato dal giudice civile Antonio Genna. Lo scorso 5 maggio a Brescia, presso l’azienda ospedaliere “Spedali Civili”, il piccolo paziente marsalese avrebbe dovuto ricevere le cure scoperte dal professor Davide Vannoni. Dal nosocomio lombardo avevano però fatto sapere che non sarebbe stato effettuato nessun trattamento con il metodo Stamina. Il giorno della speranza si è trasformato per i genitori del piccolo Gioele nell’ennesimo ostacolo da superare per poter offrire al loro bambino una vita dignitosa. Davanti all’ospedale bresciano lo scorso 5 maggio, coraggiosi e determinati, la mamma e il papà del piccolo Gioele hanno protestato insieme agli altri familiari dei pazienti trattati con il metodo Stamina e allo stesso Vannoni: insieme per dire “Sì alla vita. Sì a stamina, non lasciamo que-ste vite ad un destino amaro e non aspettiamo che la morte ce li porti via”.
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