Ecco il pensiero, sul momento politico e sociale che sta attraversando il nostro Paese, di Massimo D’Aguanno, imprenditore nel settore enologico, ex arbitro di serie C e assistente di A e B: “Le dinamiche sempre le stesse, volta per volta: c’è chi si propone per cambiare le cose dopo tanti anni di protagonismo politico senza aver fatto nulla per cambiare. C’è chi si presenta come novità ma, cercando cercando, si scoprono magagne e comportamenti che non lasciano ben sperare per il futuro. C’e’ chi propone uomini , programmi , sapendo in modo subdolo ed ingannevole che come tutte le altre volte questi buoni propositi saranno solo promesse ed effimere illusioni. Delusioni ulteriori per i tanti elettori ignari del sommerso, e purtroppo incapaci di sviluppare quel senso critico necessario per scegliere in modo assennato e ragionato. Ma per scegliere liberamente e con raziocinio serve conoscenza, onesta’ , memoria che ci faccia ricordare gli ultimi venti anni di storia; forse troppo per fare una sintesi obiettiva e arrivare ad una conclusione efficace e produttiva per tutti. Oggi si dice tutto e il contrario di tutto e si dimenticano scandali, processi, ruberie e condanne varie. Ognuno porta avanti il suo ruolo ed il suo personaggio privilegiando il suo interesse personale e decantando amore infinito per il sociale , la cosa pubblica, la nostra ormai deprezzata e da molti disprezzata Italia. Un Italia che retrocede progressivamente, che perde risorse giovanili, che vede aumentare il suo debito pubblico, che vede violenza ovunque in particolar modo nelle famiglie e nelle scuole. Un Italia che focalizza oggi più che mai sul fenomeno immigrazione che sembra degenerare, in maniera anche strumentale; un fenomeno sociale poco regolamentato che sembra incontrollabile. Eppure ognuno fa il suo gioco, alzando i toni, fingendosi propositivo ma fazioso per interessi economici e per potenziali futuri privilegi. Ognuno vuol fare la sua parte attraverso i comizi, i confronti nei social, le fake news… Insomma ognuno dice la sua. Da un lato questo e’ bello perché crea partecipazione ed interesse collettivo ; dall’altro, a mio modesto avviso, sarebbe opportuno riflettere e pensare che se vogliamo cambiare qualcosa forse serve fare sintesi allontanandosi dal caos, dalle informazioni deviate e dai falsi guru ormai inflazionati e non credibili. Forse senza troppi preamboli i primi a cambiare dovremmo essere noi attraverso il nostro grande potere di voto così poco rispettato e tanto sottovalutato. Ma oggi si sa: serve difendere le rendite di posizione; e poi c’è la crisi che investe 1 italiano su 6 … la sopravvivenza individuale prima di tutto. Questo e’ fortemente condizionante per il risultato finale…Ognuno continua a portare avanti il suo ruolo ed il suo personaggio, recitando a soggetto e privilegiando se stesso; decantando amore infinito per qualcosa di più grande… l’Italia, che in fondo in fondo non ama poi così tanto come vuol far credere…”
Un’analisi che definiamo lucida e attenta, in cui, Massimo, ha analizzato la situazione del nostro panorama politico, con tutte le sue contraddizioni e il modo di operare, soprattutto degli ultimi vent’anni, approssimativo e controproducente per i cittadini, che si trovano, oggi, in larga misura, sfiduciati e incerti sul voto e, spesso, purtroppo, decidono di non andare nenache a votare…