«Dalla sconfitta elettorale fino alle recenti fibrillazioni all’interno del circolo del Partito democratico di Marsala si sono prodotte delle cesure profonde dalle quali si deve ripartire.
Il Documento 600 sinistra rappresenta.
Le logiche esasperanti dell’appartenenza ad aree e gruppi all’interno del partito hanno svilito la proposta politica e hanno finito per decretare la sconfitta elettorale.
Non è più il tempo di personalismi e non è più il momento di addossare colpe autoassolvendosi da propri errori. È giunta l’ora che ciascuno si assuma responsabilmente l’onere della costruzione della nostra comunità politica, nel rispetto della vocazione plurale, democratica e riformista della sinistra.
I piccoli giochi intestini, le scorrerie interne e faide, hanno solo come obiettivo quello di distruggere il patrimonio politico di una grande tradizione culturale e politica, a favore di progetti personalistici che non riguardano il bene comune. Un’avventura il cui costo è stato pagato nelle recenti elezioni.
Registriamo invece che tante persone, dentro e fuori il partito, hanno a cuore il destino del PD, i suoi valori e la sua visione di società. Da questo fermento ideale, da tanta passione, da un simile spirito occorre ripartire per rigenerare il partito democratico.
Non sarà un percorso semplice, ma ho la consapevolezza che oggi non ci sono alternative di fronte alla responsabilità che siamo chiamati ad esercitare. lo personalmente intendo continuare a farlo con spirito di servizio per il bene della comunità politica a cui aderisco.
Sono a disposizione del Partito e del Sindaco per aprire una nuova fase condivisa di dialogo e di rilancio, fiducioso di trovare nel Partito e nel Sindaco interlocutori all’altezza della
sfida che abbiamo di fronte.
Chiedo dunque un incontro con il Sindaco, il gruppo consiliare e la segretaria cittadina per ripartire insieme, come Partito Democratico ».