Lettera rivolta a:
Al sig Sindaco
Al sig. Presidente del C.C
Al sig. Segretario Generale
A tutti gli organi d’ informazione
Partendo dalla considerazione che il CONSIGLIO COMUNALE, massimo consesso civico, si riunisce per discutere e approvare gli atti di indirizzo di maggiore valenza politica e per vigilare sull’attività dell’amministrazione pubblica, ne è legittima conseguenza che l’attività dell’organismo venga retribuito in ragione dell’alto valore dei compiti che gli sono propri.
Ho avuto modo di apprendere che, recentemente, un consigliere comunale ha avuto un alterco verbale con un cittadino dopo la chiusura dei lavori di una seduta e che lo stesso consigliere abbia chiesto la convocazione di un CONSIGLIO COMUNALE a porte chiuse per discutere in merito all’accaduto e che tale seduta si sia svolta e per la stessa i consiglieri abbiano percepito regolare gettone di presenza.
Orbene, ritengo eticamente sconveniente che per discutere di quesitoni attinenti la sfera personale, i consiglieri non abbiano rinunciato al gettone di presenza, gravando già sul bilancio dell’ente (e dunque su noi cittadini) le spese per lo straordinario dei dipendenti, consumo di energia elettrica ecc.., ma chiedo alle ss.ll. Se, oltre che eticamente, l’accaduto sia legalmente accettabile, intendo dire se è possibile che una seduta di CONSIGLIO COMUNAlE abbia luogo per finalità diverse da quelle istituzionali e che, per tali ipotesi, i consiglieri vengano retribuiti.
In verità, se così fosse, potremmo teoricamente assistere a consigli comunali durante i quali si discute del sesso degli angeli, senza che ciò possa essere negato.
Resto in attesa di un cortese riscontro.
GIUSEPPE CARNESE Per il Comitato Cittadino “ORGOGLIO MARSALESE”