La mafia uccide solo d’estate. Così recita il film, così narra lo stesso libro. Fiumi di inchiostro, si parla di mafia. Quella con la M maiuscola. Non si vede, non la odi…eppure ne senti l’odore. Quello acre. Quello di sangue, tanto. Cosparso ovunque.
E’ quando non si uccide, quando non ci sono più morti che la mafia lavora lo stesso, cresce e si rafforza. Non ha minacce. E’ più pericolosa. Quanti morti ci sono stati? Troppi, abbiamo perso il conto. Poi il solito rito, camere ardenti, commiati,parole recitate in chiesa, ai funerali. Sempre le stesse, sempre vaghe, sempre di perdono. Ma perdonare chi? Forse lo Stato che non ha saputo proteggere i suoi uomini? Ed e’ poi inutile ricoprire una bara con la propria bandiera. La mafia uccide solo d’estate? Forse si, o forse uccide sempre ogni giorno le speranze disattese di una terra che dovrebbe ribellarsi a comportamenti marcatamente mafiosi. Eppure dicono di essere devoti, li trovi nelle loro celle del carcere, qualcuno in isolamento, quasi tutti condannati con il 41 bis e con ergastolo a vita,con santi di tutti i tipi, rosario appeso al collo e Padre Pio tatuato sul braccio. Magari non sono loro a premere un tasto o un grilletto. No, loro sono i mandanti. Gli esecutori sono ” i picciotti”. Quelli che eseguono gli ordini dopo che i capi della famiglia decidono chi far salare in aria o chi freddare. I capi… Si, quelli che si siedono attorno a un tavolo, mangiano astici e ostriche, innaffiano il loro cibo con champagne francese. E poi ammazzano. Ammazzano giudici, commissari, generali, scorte intere… Ammazzano la speranza di resurrezione per questa Sicilia. Non basterà una fiaccolata, un albero della vita, non basteranno commemorazioni e candele accese o,ancora, fiumi di parole. Sono i fatti, concludenti e immediati, di ribellione a ogni forma di comportamento mafioso oppressivo e soppressivo del pensiero e della libertà altrui o peggio della vita a dare un cambiamento. La mafia non è così lontana e non è così vicina. Però e’ nella via di mezzo, in una fascia oscura che lambisce la Sicilia, tutta.