CON CHE OCCHI CI GUARDA IL MONDO? MILANO DEVASTATA

Scempio, degrado, vergogna: queste sono le prime parole che mi sono venute in mente dopo aver visto le immagini di ciò che è accaduto a Milano il giorno dell’apertura dell’Expo.
Purtroppo l’Italia è un paese che non andrà mai avanti, resterà fossilizzato al rebus “Monarchia o Repubblica?”.
Non meritiamo il progresso, l’essere considerati una società civile. Non meritiamo rispetto. Perché siamo noi per primi a non avere rispetto per le nostre cose, per il nostro Paese. Sì, Paese con la maiuscola.
Dovremmo essere onorati di ospitare una fiera importante, internazionale, come l’Expo e invece ce la prendiamo con le macchine, le vetrine dei negozi della povera gente che magari porta avanti a stento la propria attività commerciale.
“E gli appalti truccati dove li metti?”
Il punto è proprio questo. Tutto ciò accade solo in Italia. Pensate se fosse toccato alla Germania ospitare l’Expo quanti guadagni e benefici ne avrebbero ricavato.
E invece noi? Noi ancora non abbiamo finito di montare tutti i padiglioni che dovrebbero comporre la fiera internazionale di Milano.
Noi ce la prendiamo con chi non c’entra nulla, magari proprio contro la macchina o la vetrina di quella persona che dell’Expo non gli importa nulla e che magari, in cuor suo, neanche l’avrebbe voluta.
Noi non ci meritiamo nulla.
Anzi, forse ci meritiamo proprio di essere così come siamo.
Faccio mie le parole di uno dei più grandi poeti che la letteratura italiana possa vantarsi di avere, Salvatore Quasimodo: “Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo”, e mai come ora questa frase è stata di così estrema attualità.

CECILIA CATALANO

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