Lo scorso martedì con 19 voti a favore, i consiglieri comunali di Marsala presenti in Sala delle Lapidi in aula hanno approvato a maggioranza, l’ordine del giorno sulla musealizzazione della Nave Romana presso i locali del Museo Archeologico Regionale Lilibetano. Il relitto in questione risalente al III secolo d.C, recuperato nel 2011 a largo di Marausa, attualmente oggetto di restauro, è diventato “nuovo caso diplomatico” tra la città di Marsala e quella di Trapani. Non c’erano dubbi, almeno inizialmente, circa la destinazione finale del relitto: una volta recuperata e restaurata la Nave Romana, avvistata nel 1999 da due sub, avrebbe dovuto essere collocata al Baglio Anselmi, che peraltro ospita parte del carico rinvenuto a bordo dell’imbarcazione, custodita dal mare per circa 1600 anni. Lo scorso ottobre però l’onorevole Nino Oddo, a seguito di un incontro con l’Assessore Regionale ai Beni Culturali Maria Rita Sgarlata aveva annunciato che i resti della preziosa nave, a conclusione dei lavori di restauro, sarebbero stati conservati in una sala del Museo Pepoli di Trapani. La dichiarazione non è stata del tutto digerita dal fronte lilibetano, e pochi giorni fa, la questione è stata riportata “a galla” dal consigliere comunale Arturo Galfano che ha chiesto attraverso specifica interrogazione un intervento deciso del Sindaco Adamo presso la Regione per perorare la causa. Il primo cittadino lilibetano dal canto suo ha già espresso soddisfazione per quanto deciso in sede di consiglio e pare intenzionata a “combattere” per portare a Marsala “l’oggetto della discordia”. Nel ricordare che la Regione Sicilia sta investendo oltre 3 milioni e mezzo di euro sul Baglio Anselmi, il Sindaco ha voluto sottolineare, che con l’aggiunta di questo prezioso elemento il Museo Archeologico Lilybeo diventerebbe il Museo Navale fra i più importanti di Italia e del bacino Mediterraneo, “per lacompresenza- come ha ricordato Arturo Galfano – di una Nave punica da guerra o ausiliaria (relitto dello Stagnone III sec. a.C.), una Nave oneraria romana (relitto di Marausa III sec. d.C.), i carichi di due imbarcazioni mercantili arabo-normanne (relitti A e B Lido Signorino XII secolo), oltre a numerosissime anfore ed ancore”
Il Sindaco, in conclusione, non ha rinunciato a lanciare una frecciatina ai “nemici” di questa battaglia “Chi fa politica in modo serio sa bene che strutture quali la Funivia di Erice, l’aeroporto di Birgi, i Porti e i Musei son strutture che vanno potenziate secondo logiche di razionalità e sviluppo della comunità e non essere oggetto di guerre campanilistiche degne delle tribù primitive”.
DI CATERINA PASSALAQUA