D’Alì: «Propongo l’architetto Salvatore Tallarita come sindaco di Trapani»

«Vista l’attuale situazione politico-istituzionale della nostra città, la cui integrità e centralità in un innovativo disegno istituzionale rimane indispensabile allo sviluppo del vasto territorio trapanese; considerata la coincidenza temporale della consultazione referendaria di Misiliscemi e del rinnovo della Amministrazione comunale che abbiamo il dovere civico di rendere positiva e non conflittuale; considerato che nel corso di approfonditi confronti ho riscontrato nell’arch. Salvatore Tallarita ampia condivisione del progetto della Grande Città, anche se da Lui immaginato con diverse modalità di percorso, ma con eguale contenuto di obiettivo finale:

propongo a tutti coloro che oggi ancora si affannano a cercare una vana intesa su infinite iniziative più o meno civiche di corto respiro, che quotidianamente vengono annunciate a sostegno di più candidati sindaci, di essere tutti d’accordo nel  convergere sul nome dell’arch. Salvatore Tallarita come prossimo candidato sindaco di Trapani.

Ciò a conferma della validità della persona, essendo riuscito lo stesso arch. Tallarita a portare avanti con tenacia una iniziativa che, al di là del fatto che possa essere da tutti condivisa o meno, rappresenta l’unica concreta novità istituzionale nel territorio degli ultimi anni, a salvaguardia delle legittime aspirazioni di attenzione e sviluppo delle ampie e popolose porzioni del territorio comunale oggi oggetto della proposta di distacco, a salvaguardia della coesione istituzionale del territorio trapanese, evitando che la proposta della creazione di un nuovo Comune , porzione dell’attuale, possa intendersi come fattore di frantumazione ed ulteriore indebolimento di “Drepanum Urbs Invictissima”, e foriero di incremento di spesa pubblica. 

Auspico che la mia proposta venga interpretata ed accolta dallo stesso arch. Salvatore Tallarita, da tutti i Trapanesi di buona volontà e dalla maggior parte di coloro che in questo momento sono alla sana ricerca di un punto di coesione di molte proposte di auto candidatura, quale opportunità per tutte le componenti territoriali e sociali, senza esclusioni, gelosie o mortificazione di alcune di esse, nel concorrere al progetto della “Grande Città”, realizzato anche con forme innovative di aggregazione, che la Costituzione Italiana consente in virtù del principio di autodeterminazione degli enti locali, e che rimane il faro di ogni possibilità di moderno sviluppo del nostro territorio e dei suoi abitanti».

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