Donne e diritti. Domani 22 maggio a Palermo: alle 11.30 conferenza stampa con la candidata per il Centro Italia de La Sinistra Marilena Grassadonia, attivista GLBTQI ed ex presidente Famiglie Arcobaleno, e Corradino Mineo. Ai Candelai, via dei Candelai 65
Alle 18.30: Una politica femminista per la sinistra e per l’Europa. Ne parleranno insieme a Corradino Mineo, la candidata de La Sinistra Vera Pegna e Daniela Dioguardi. Ai Candelai, via dei Candelai 65
(Palermo, 21/05/2019) – Donne e diritti: Corradino Mineo – capolista per la Sicilia e la Sardegna de La Sinistra, sostenuta da Sinistra Comune, Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana – insieme ad altri candidati affronterà questi temi.
CORRADINO MINEO, laureato a Palermo in Filiosofia. Nel 68 fa parte del Circolo Labriola e poi del Circolo Lenin. Con il Centro d’iniziativa comunista del Manifesto siciliano, è protagonista, nei primi anni 70, della battaglia per requisire i patrimoni mafiosi e combattere la mafia, come classe in Sicilia dominante, e non soltanto organizzazione di killer al seguito. Successivamente si impegna nella rivista marxista Praxis, fondata da Mario Mineo. Giornalista del Manifesto, fin dalla fondazione, nel 1978 entra nella redazione piemontese della Rai. Nella quale lavorerà durante i cosiddetti anni di piombo, seguendo lo scontro alla Fiat del 1980, e poi le prime battaglie contro l’amianto. Dal 1987 è, con Sandro Curzi, al Tg3, il nuovo giornale del servizio pubblico in forte crescita di audience, che Giuliano Ferrara, definirà TeleKabul. Nel 1994 ne diviene Vice Direttore. Corrispondente per la Rai da Parigi tra il 1995 e il 2003, da New York, dal 2003, nel 2006 viene nominato Direttore di RaiNews 24, testata per la quale tutte le mattine conduce la popolare rubrica “Il Caffè”. Nelle elezioni politiche del 2013 è capolista del Pd in Sicilia, come indipendente. Rompe con il Pd siciliano già nel 2014, per l’intreccio di rapporti che il governo Crocetta e il partito, intessono con Sicindustria di Antonello Montante. In Senato si oppone alla Riforma Costituzionale Boschi-Renzi, al Jobs Act, all’Italicum, alla riforma della scuola e a quella della Rai. Nel 2015 lascia il gruppo parlamentare del Pd e aderisce al gruppo misto e a Sinistra Italiana. Nel 2016, direttore di Left.