Il 20 settembre avrà luogo a Trapani il prossimo Convegno Regionale dell’UGDCEC dal titolo “Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – obiettivi raggiunti e programmazione futura”. Questo incontro formativo vuole fornire un canale di comunicazione diretto tra istituzioni, professionisti e imprese, attraverso l’incontro con i principali funzionari dell’Assessorato alle attività produttive, i commercialisti specializzati nella finanza agevolata e le imprese. L’obiettivo è quello di massimizzare la diffusione delle informazioni e delle conoscenze di base utili ad intercettare i bandi e, quindi, le risorse finanziarie europee destinate al territorio siciliano.
Troppo spesso abbiamo letto di revoche di ingenti somme per errata gestione della progettazione europea o di esubero di somme da erogare a fronte delle richieste pervenute ai bandi. In questo contesto, aggravato dal sempre più accentuato divario tra lo sviluppo economico di nord e sud Italia (con i relativi risvolti occupazionali negativi in tutto il territorio), è essenziale sfruttare ogni opportunità per rilanciare l’economia regionale, e la programmazione PO-FESR 2014/2020 rappresenta un’opportunità da oltre 4 miliardi di euro che può e deve essere sfruttata al massimo del suo potenziale.
La Politica di Coesione dell’Unione Europea del ciclo di Programmazione 2014-2020 sostenuta con i fondi SIE è finalizzata alla realizzazione della Strategia Europa 2020 per una Crescita Intelligente, Sostenibile ed Inclusiva, che l’Unione europea ha varato nel 2010. Il PO FESR Sicilia 2014/2020 è stato costruito dunque sulla base di un’analisi dei bisogni rilevanti, dei problemi e delle opportunità che caratterizzano la Regione Siciliana con il coinvolgimento del territorio attraverso un percorso di consultazione pubblica.Questa programmazione mira pertanto solo a superare la crisi, ma vuole anche colmare le lacune del nostro modello di crescita e creare le condizioni per una crescita più intelligente, sostenibile e solidale.
Negli ultimi anni però non tutte le imprese sono state tempestivamente e adeguatamente informate sui bandi in uscita né sul loro funzionamento, e non hanno pertanto potuto beneficiare di contributi che avrebbero fatto la differenza per lo sviluppo o la nascita di nuove imprese, con conseguente aumento del livello di occupazione.Poche sono le figure professionali realmente qualificate ad assistere le imprese in questi percorsi e, di conseguenza, risulta particolarmente ostico anche per i consulenti specializzati in fiscale, tributario o altro monitorare la programmazione dei bandi e fornire un servizio informativo puntuale e dettagliato alla propria clientela.
Per questi motivi appare quanto mai importante che la categoria dei dottori commercialisti funga da raccordo tra amministrazione e imprese, instaurando un filo diretto utile al concreto sviluppo del tessuto economico con l’obiettivo di rilanciare l’economia di un territorio tanto ricco di opportunità quanto poco valorizzato.
Ovviamente non tutti i commercialisti possono o devono occuparsi di finanza agevolata, ed è esattamente per questo motivo che è importante incentivare e consolidare un network di collaborazione tra i professionisti stessi, così che anche il consulente non specializzato sul tema dei fondi perduti possa fornire alla propria clientela le informazioni di base utili alla partecipazione a bandi europei e metterla in contatto con un collega specializzato per lo sviluppo del progetto. Anche in questo caso la collaborazione appare essere la chiave dello sviluppo e del successo.