I turisti massacrano il museo archeologico: “Tanto vale reinterrare tutto”

Mare, storia, paesaggi mozzafiato, buon cibo e ottimo vino: sulla carta Marsala ha tutti i requisiti necessari per incuriosire e stupire i turisti che scelgono questa parte della Sicilia per le proprie vacanze. Tappa quasi obbligata per i visitatori che si fermano a Capo Boeo è certamente il Baglio Anselmi che custodisce l’unico relitto di Nave Punica giunto ai nostri giorni. Migliaia di reperti conservati nelle varie teche suddivise in due ampie stanze dell’edificio, raccontano gli antichi fasti della storia lilibetana Un vero e proprio tuffo nel passato. Trovarsi di fronte ai resti di una nave che risale al periodo avanti Cristo è per tanti un’esperienza emozionante e irrinunciabile. Il prezzo del biglietto comprende anche la visita al parco archeologico che si trova alle spalle del Museo. Ma quando la visita continua all’esterno del Museo ecco che immancabilmente si registrano le lamentele dei visitatori. Sul sito Tripadvisor le ultime recensioni (quelle del 2015) dei turisti che hanno visitato il Museo Archeologico Baglio Anselmi sono per lo più negative. Saltano agli occhi del visitatore la trascuratezza dell’area esterna, le erbacce che coprono i reperti, i pannelli descrittivi sbiaditi dal sole, la mancanza di guide o audio guide per meglio comprendere il valore dei resti custoditi all’interno e all’esterno dell’Area Archeologica. Ecco cosa scrive Fabio D. da Roma il 2 giugno scorso “Marsala città splendida! Entro nel parco archeologico e vedo la negligenza assoluta. Vegetazione rigogliosa che copre totalmente le rovine, cartellonistica inesistente, all’interno delle rovine buste di plastica, assi di legno ed anche scheletri di animali. Gli scavi sono coperti da una struttura in muratura fatiscente con parziali crolli sui mosaici. Corrimani completamente coperti da guano se non divelti. Percorsi accidentati e in alcuni punti inesplorabili. Un sentito ringraziamento alla Regione Sicilia.” Anche la recensione dell’utente Sbandix, che risale al 26 giugno, non è più lusinghiera: dopo aver apprezzato la bellezza della collezione museale il turista scrive “Tanti custodi che vagavano come anime in pena mentre al museo c’eravamo solo noi… struttura fatiscente e non curata. Ma il vero tasto dolente è il sito archeologico completamente abbandonato a se stesso: inghiottito dalla vegetazione, pannelli completamente cancellati dall’esposizione al sole, sentieri ormai non più percorribili, le strutture presenti nell’area archeologica di oscura funzione e comunque chiuse. Tanta tristezza e tanta rabbia. Tanto vale reinterrare tutto e lasciare che la terra lo protegga dall’azione scellerata dell’uomo ancora per altri secoli.”

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