A sette mesi dall’insediamento della nuova amministrazione comunale qualcosa di importante sembra che si muova positivamente. Da interviste e notizie di stampa si capisce che la pratica del porto Marina di Marsala abbia superato gli ostacoli che erano stati frapposti dalla precedente amministrazione, e si spera che fra un anno possano iniziare i lavori. Se quest’iniziativa si realizzerà sarà merito della società Myr e dell’amministrazione comunale, ma soprattutto sarà un bene per il futuro della città.
Nel perseguimento dell’interesse pubblico, la nuova amministrazione dovrebbe ugualmente porre attenzione ad un’altra opera, che invece va contro l’interesse pubblico: la costruzione di un grande impianto di rifornimento di carburante, i cui lavori sono in corso in fondo a via Sappusi, tra la serie degli istituti scolastici e le abitazioni private. Il posto é il meno adatto per il nuovo impianto.
Si tratta di un’opera avviata sotto la precedente amministrazione comunale, che quasi per inerzia continua a materializzarsi nell’indifferenza della nuova amministrazione.
Attualmente in quel tratto di strada e in quel preciso luogo ci sono delle difficoltà di traffico, dovute all’affollamento di auto e persone coincidente con gli orari di entrata e di uscita dagli istituti scolastici. Attualmente, per ovviare ai pericoli ed agli inconvenienti il traffico automobilistico é interdetto per un paio d’ore a chi viene dalla provinciale per Trapani. Che succederà se al traffico scolastico si aggiungerà quello in entrata ed in uscita dal progettato impianto? Tra l’altro l’accesso si trova in prossimità di una curva.
Ormai, e da molti anni, nei comuni meglio amministrati non avviene più che un nuovo impianto di distribuzione di carburanti si faccia costruire dentro i centri abitati. Anche a Marsala si discute periodicamente in consiglio comunale sull’ opportunità dell’eliminazione di numerosi vecchi piccoli impianti dentro la città. E’ strano che contemporaneamente se ne permetta la costruzione di uno nuovo e grande.
Ma cosa dovrebbe o potrebbe fare la nuova amministrazione comunale, che si é trovata sul tavolo al suo insediamento una pratica ormai approvata? Innanzitutto dovrebbe riguardare attentamente le “carte”. Sincerarsi che sia tutto regolare, e che le autorizzazioni comunali, regionali e di altri enti, siano state tutte concesse, riguardarle con spirito critico potrebbe portare a scoperte non di poco conto. Se ciò avvenisse, si potrebbero poi avviare le azioni di contrasto che la legge consente. Perché quando l’interesse pubblico confligge con quello privato, non ci sono procedure amministrative che tengano. La prevalenza definitiva deve essere dell’interesse pubblico.
di Dino Agate