Cari concittadini,
desidero mettervi a conoscenza delle reali condizioni economiche del nostro Comune. L’argomento è complesso e se vi scrivo qui è perché spero che abbiate la voglia e la pazienza di leggere tutto, per comprendere appieno le scelte che, con dispiacere, siamo costretti a fare.
Il bilancio che abbiamo trovato si trova in pessime condizioni. Non siamo abituati a parlar male degli altri né di chi ci ha preceduti, ma è certo che se nel passato chi ha governato questa città si fosse assunto delle responsabilità doverose, piuttosto che rinviare decisioni e provvedimenti, piuttosto che permettere che per la città si aprissero così tanti contenziosi, certamente oggi per noi tutti sarebbe meno complicato.
I conti del Comune non stanno per nulla bene e per il 2015 il disavanzo è di ben 7 milioni e mezzo di euro, che devono essere recuperati entro dicembre di quest’anno. Sin dal nostro insediamento abbiamo lavorato ininterrottamente per provare a contenere e risanare tale tragica situazione. Impedendo che il Comune – come ad altri Comuni italiani è accaduto – andasse in default, con conseguenze gravissime per tutti, considerando tra l’altro che dal governo nazionale e da quello regionale arrivano sempre meno soldi. Abbiamo quindi, nel breve tempo avuto a nostra disposizione, razionalizzato la spesa, riducendola. Nello specifico abbiamo rivisto il bando del servizio scuolabus, che è passato da 1 milione e 500 mila euro circa a 750 mila euro. Lo abbiamo ridotto del 50 per cento. Abbiamo inoltre rivisto le convenzioni in corso e scoperto, ad esempio, che si mandavano ancora le raccomandante senza la Pec, per cui ne abbiamo imposto l’obbligo; e dove non si può fare a meno della raccomandata abbiamo ridotto la spesa del 75 per cento. Così come per il servizio di raccolta notturna con l’Aimeri, che costava al Comune 350 mila euro. L’abbiamo rivisto e ridotto del 70 per cento. Tutto questo negli appena tre mesi dal nostro insediamento. Inoltre il Comune ha una montagna di crediti non riscossi: circa 50 milioni di euro, sui quali abbiamo iniziato a lavorare per la relativa ma alquanto difficoltosa e non immediata riscossione.
I provvedimenti di razionalizzazione della spesa intrapresi in così poco tempo non bastano però, purtroppo, per recuperare l’enorme buco… Non si parla di pochi spiccioli ma di milioni di euro. Ecco perché, anche se a malincuore, abbiamo dovuto prenderci la gravosa responsabilità di proporre l’aumento della Tasi dell’1 per mille, che ci avrebbe permesso di recuperare entro dicembre il milione e mezzo mancanti, salvaguardando comunque e in ogni caso le famiglie disagiate, consapevoli peraltro dell’impegno di Renzi di togliere nel 2016 questa tassa, per cui sarebbe stata l’ultima volta che i cittadini erano chiamati a questo pagamento. Io sono certo che avreste capito la motivazione di tale scelta e sicuramente condiviso. Per noi era la scelta meno dolorosa. Quale sindaco ad appena tre mesi dalle elezioni aumenterebbe le tasse se non fosse assolutamente indispensabile? Il Consiglio Comunale, invece, nella seduta di mercoledì scorso, non ha votato a favore di tale aumento. Tale decisione mi riempie di profonda rabbia e amarezza, anche perché ci mette nell’ancor più difficile situazione di dover decidere quali servizi, seppur essenziali, rinviare per recuperare il disavanzo. Con dispiacere mi sono reso conto che per alcuni è più facile parlare che trovare soluzioni concrete e fattibili. Nonostante ciò, continuerò, come ho fatto in questi mesi, a spendere ogni energia per risolvere i tantissimi problemi della nostra Marsala, cercando e proponendo comunque le soluzioni più idonee, anche se talvolta poco popolari. Ma questo è il dovere di un Sindaco che ama la propria città e ha a cuore i propri concittadini.
Alberto Di Girolamo