Alcune disposizioni sarebbero in contrasto con la legge Delrio, per questo motivo il Consiglio dei Ministri ha recentemente impugnato la legge n.15 dell’agosto 2015 della Regione Sicilia sui “liberi Consorzi comunali e Città Metropolitane”.
Tutto da rifare dunque per il Governatore Crocetta che aveva fatto dell’abolizione della Province uno dei punti cardine della sua idea di “rivoluzione” della Trinacria. L’alt di Palazzo Chigi rallenta ma non scompone il Presidente e la sua Giunta e anzi Crocetta prima di rimettersi a lavoro per le modifiche al ddl sui liberi Consorzi e le Città Metropolitane attacca chi ha strumentalizzato l’impugnativa del Consiglio dei Ministri “Dispiace che taluni trasformino la vicenda delle impugnative del Governo nazionale, in una questione politica”. Archiviate (o quasi) le polemiche Crocetta&Co. hanno messo mano alla norma esitata in Sala D’Ercole a fine luglio, “bocciata” dal Consiglio dei Ministri, per ripensare a un nuovo progetto. Ecco alcune modifiche: il presidente del Libero Consorzio (scelto fra i sindaci in carica) verrà eletto attraverso il voto ponderato (peso del voto in base al numero della popolazione del Comune che è guidato dal quel primo cittadino). Scompare l’elezione dei componenti della “giunta” dei Consorzi e delle aree metropolitane che sarà nominata dal presidente dell’ente. Passo indietro anche sul piano delle indennità secondo il volere di Palazzo Chigi: le cariche dovranno essere svolte a titolo gratuito. Intanto salta anche la data dell’elezione dei presidenti, prevista in un primo momento per il prossimo 29 novembre. Nell’attesa che la teoria diventi pratica restano in carica i commissari. Probabilmente fino a metà del 2016.