GIOVANNI, COSA TI PREME DICHIARE, PER QUALE MOTIVO CI HAI CONTATTATO?
Ho una dignità da difendere. E’ giusto che in questa vicenda dica la mia. Parlo a nome mio ma anche dei miei compagni che hanno deciso, insieme a me, di lasciare la squadra. Gli accordi presi da Luigi Vinci, con noi calciatori, non sono stati rispettati. Abbiamo vissuto dei momenti difficili durante la gestione Occhipinti, c’è stato un momento di grave crisi economica in cui giocavamo gratis, purchè fosse garantito a tutti vitto e alloggio per come poi è stato. Giunto il mese dicembre avevo le concrete possibilità di approdare in un’altra squadra, infatti, ero in trattativa con tre società d’eccellenza. Ma vista la reale possibilità di un cambio societario in favore di Vinci decisi di non muovermi. Fu lo stesso attuale amministratore a pregarmi di rimanere in azzurro.
E ADESSO PERCHE’ HAI DECISO DI FARE UN PASSO INDIETRO?
Perché con l’avvento di Luigi Vinci, con cui ho vinto qualche anno fa un campionato e la Coppa Italia, credevo che si cambiasse registro, attraverso una gestione professionale e non approssimativa, ma i fatti dicono il contrario.
INVECE COSA E’ SUCCESSO?
Dopo la sconfitta di Mussomeli, invece, sono cambiati i programmi societari, con una proposta fatta da Luigi Vinci che non abbiamo digerito. La ritengo improponibile, inaccettabile. Decurtare gli stipendi significa lavorare quasi gratis. Ma oltre a ciò trovo inutile giocare sapendo che a fine campionato si spalancheranno le porte del fallimento. E’ stato lo stesso Vinci, durante le sue interviste, a sottolineare questo aspetto. Riconsegnerà la società alla proprietà perché è un malato terminale. Per un giocatore che viene da fuori è più semplice perché tra due mesi andrà via, mentre, per me è una pugnalata al cuore. Significa giocare per il nulla. Tanto vale non trascurare il mio lavoro. Per quanto riguarda gli altri che hanno preso la mia stessa decisione, ma che non sono marsalesi, non si può di certo chiedere loro di star lontani da casa senza che vengano rispettati gli impegni economici. Ognuno, comunque, è libero di fare le sue scelte, infatti, altri hanno accettato questo stato di cose.
QUINDI IN CONCLUSIONE…
Provo una grande delusione verso una persona che ci ha prospettato determinati obiettivi e che mi ha pregato di rimanere in maglia azzurra, per poi cambiare le carte in tavola. Lo ritenevo un grande presidente, evidentemente mi sbagliavo, dovevo a dicembre trovare un’altra sistemazione, oggi non mi troverei in questa situazione.
DELLA GESTIONE OCCHIPINTI, INVECE, CHE COSA CI PUOI DIRE?
E’ stata una gestione approssimativa, in cui abbiamo vissuto momenti difficili. Le loro speranze erano relative all’ingresso in società dei due imprenditori brasiliani, ma il prolungarsi delle trattative ha favorito il ritorno di Luigi Vinci.
DALLA PRECEDENTE GESTIONE SEI STATO PAGATO?
Sono stato pagato anche se ci sono ancora degli arretrati, ma vista la situazione difficile che c’era posso dire di essere stato pagato. In quel periodo utilizzai parole dure contro l’ex amministratore ed ora è giusto che le stesse cose le dica contro di Luigi Vinci, perché gli accordi è giusto mantenerli e non cambiarli in corsa. Il resto lascia il tempo che trova.