Si è sempre proclamato innocente ma anche la Cassazione, dopo il primo e il secondo grado di giudizio, ha confermato la condanna per abusi sessuali su minori a don Paolo Turturro, ex parroco della chiesa di Santa Lucia a Palermo. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, partita dopo la denuncia dei genitori di due minorenni, il parroco ha rivolto attenzioni “particolari” a un 12enne e a un 13enne. Altra contorta vicenda riguarda un altro sacerdote, Aldo Nuvola, che prestava servizio in un’altra chiesa del palermitano e che è stato arrestato lo scorso luglio con l’accusa di atti sessuali con minori. Dopo la condanna in primo grado a un anno e sei mesi di reclusione e la riduzione della pena a un anno al termine del processo d’appello, il pm lo scorso maggio aveva chiesto una pena di sei anni. Intanto il prete dopo quasi un anno dietro le sbarre dell’Ucciardone è stato scar-cerato, ma con l’obbligo di dimora, in attesa delle successive fasi del processo. E mentre sono sempre più numerosi gli episodi di questo tipo che vengono alla luce grazie alle confessioni e alle denunce dei minorenni coinvolti e delle loro famiglie, pare che stia venendo meno il velo di omertà che in un certo senso “tutelava” le riprovevoli con-dotte della classe clericale. È stato lo stesso Papa Francesco a condannare la pedofilia «Mi sento chiamato a farmi carico di tutto il male che alcuni sacerdoti – abbastanza in numero, ma non in proporzione alla totalità – e a chiedere perdono per il danno che hanno compiuto, per gli abusi sessuali sui bambini. La Chiesa è cosciente di questo danno». Papa Bergoglio ha poi continuato: «Noi non vogliamo compiere un passo indietro nel trattamento di questo problema e alle sanzioni che devono essere comminate. Al contrario, credo che dobbiamo essere molto forti. Con i bambini non si scherza!».
CATERINA PASSALACQUA