Renzi a Rimini, al meeting di comunione e libertà, continua con il becero discorso dell’accoglienza dei profughi.
Sostiene di non avere paura a perdere 3 voti ma preferisce continuare a salvare vite.
Renzi, stia calmo. Qui non si tratta di salvare vite. Nessuno mai ha voluto che il mediterraneo divenisse un cimitero a cielo aperto. Mai nessuno vorrebbe che i pesci si cibassero di cadaveri in decomposizione. Frase cruda, buttata giù volutamente. Perché e’ inutile fare finta di nulla ma i milioni di morti sparsi per il nostro mare sono il nuovo cibo di tanti pesci!
E così abbiamo un premier che mentre affonda la scuola italiana, dandogli l’ultima spallata, mentre rende pignorabile pure la prima casa, acquistata con duro lavoro e sacrifici di tanti contribuenti italiani, mentre a Roma sfila la mafia, pensa a fare accoglienza.
Un’accoglienza che non ha una progettualità se non quella di depositarli, loro, i profughi, nei centri di accoglienza.
Nel frattempo l’Ungheria, imitando, e a ragione altri Paesi, chiude la frontiera.
Nessun Paese, infatti, può permettersi la leggerezza di far entrare persone che non hanno documenti, che non sono identificabili che, volutamente, mentono sull’età.
E non è razzismo. Semplicemente bisogna far capire che non si può indiscriminatamente accogliere tutti in nome di un moralismo falso e ipocrita la cui unica logica del momento e’ la speculazione su poveri disgraziati che fuggono da guerre civili. Guerre civili che sono silenziosamente finanziate dagli USA che dotato questi paesi di armi per combattere.
E poi ci ritroviamo con chi parla di accoglienza e di carità con lacrime di coccodrillo sfruttando i ragazzi di colore, che nel frattempo parlano 5 lingue, sui propri terreni.
La vergogna non è di chi pensa che qui non c’è posto per tutti.
La vergogna e’ tutta di chi, invece, dell’immigrazione ne ha fatto un business, e di chi tratta i profughi da sottosviluppati dell’ultima ora.
La vergogna e’ di noi italiani che abbiamo un ministro dell’interno incapace e inetto, con un premier che fa da zerbino ad una Merkel realista e spietatamente fattista tanto da non chiamare Renzi al vertice europeo per l’immigrazione.
L’Italia ha bisogno di risposte urgenti e concrete anziché di un premier che è già arrivato alla frutta. Di quella marcia però.