SALVAGUARDIA e VALORIZZAIINE AEROPORTO BIRGI CONCERTAZIONE PROMO-STRATEGICA : TERRITORIO – REGIONE

Premesso che:
L’ex Provincia Regionale di Trapani, essendo socio di maggioranza relativa dell’Airgest s.p.a., s’era sempre occupata di reperire le risorse finanziarie necessarie al funzionamento e sostegno dello scalo aereoportuale di Birgi.
In tal senso, non solo aveva più volte ripianato le perdite della predetta società ma aveva pure provveduto ad impegnare le somme necessarie a garantire la primo pubblicizzazione delle località turistiche della provincia di Trapani, così come onerata dalla legge istitutiva.

Atteso che:
A seguito dello smantellamento delle provincie regionali, com’è noto, l’aereoporto di Trapani ha rischiato di subire un forte depauperamento di quanto sino ad ora creato in termini di traffico passeggeri e dunque di presenze turistiche nel territorio. Aeroporto e territorio, si ricorderà, di già fortemente minato anche per le conseguenze del conflitto libico oltre che per la condizione di marginalità geo-territoriale dei collegamenti terra / mare.
Per evitare avvenisse ciò, ed in maniera irreparabile con l’avvento del commissariamento regionale degli istituendi (ancor oggi …a “bagno maria”) Liberi Consorzi dei Comuni (nel nostro caso della Provincia di Trapani), dopo l’acquisizione delle azioni dell’Airgest da parte della Regione Siciliana, anche su sollecitazione della Prefettura di Trapani, che ha svolto – sin dalla prima fase – un incisivo ruolo di stimolo e coordinamento, responsabilmente le Amministrazioni comunali e la Camera di Commercio di Trapani hanno sottoscritto un accordo di collaborazione ex art. 16 L.R. n. 10/1991 – unico caso in Sicilia, rispetto alle azioni di supporto e sostegno anche degli altri scali aeroportuali isolani – con lo scopo di reperire le risorse necessarie a garantire la sigla del contratto con la società AMS, che in qualità di concessionaria in esclusiva della pubblicità sul sito della Ryanair, avrebbe dovuto promuovere il territorio provinciale.
Per effetto di tale contratto sono state assicurate, di fatto, a sostegno della migliore funzionalità dell’aereoporto di Trapani – in tre anni – risorse per oltre 6.000.000,00 di €, sovente di non puntuale erogazione anche a causa delle difficoltà oggettive di alcuni dei Comuni sottoscrittori del prima citato accordo.

Ritenuto che:
Ad oggi, rispetto a tale responsabile iniziativa dei Comuni e della CCIAA trapanesi, su cui grava l’oneroso ma fondamentale esborso per il sostegno promozionale territoriale, di fatto, in primis in favore dello scalo aeroportuale di Birgi – sicuramente molto più gravoso di quello sostenuto dalla Regione Siciliana e dai soci privati – non è stato riconosciuto:
-> non solo il debito di concertazione da parte della Governance aeroportuale anche ed in relazione alla strategia delle “tratte” rispetto all’investimento promozionale profuso – per inciso …accompagnato da altri preziosi investimenti posti in essere e/o correnti (sempre e per concertato e plurale sollecito degli attori dell’odierno co-marketing) da parte di altri Enti pubblico-privati (GAL, GAC, Distretti Turistici. Ambito agro-ericino per tratte destagionalizzate – charter);
-> ancor meno un confronto chiaro e limpido sulle strategie della governance regionale in materia (sistema / visione strategica per lo sviluppo degli aeroporti di Sicilia? Necessitosa interlocuzione* istituzionale regionale da concertarsi con le compagnie aeromobili!), nonostante un primo ricercato approccio di alcuni mesi fa financo è direttamente, per il tramite di iniziative parlamentari, con l’Assessore regionale all’Economia, anche ed in relazione alle modalità di rilancio e sostegno del locale aeroporto;
(*) ad abbundanzia, di recente, in occasione di un incontro con il referente delegato Ryanair, non è stata esclusa, nell’ambito della corrente vigenza contrattuale in primis con Airgest SpA, la possibilità di una concertazione strategica sulle tratte estere più “remunerative” sotto il profilo turistico-economico per il territorio;
-> non va altresì trascurato l’indispensabile confronto sulla valenza strategica degli investimenti regionali e nazionali nei collegamenti “leggeri” (ferrati e non), da e per l’aeroporto con i maturi siti turistici in primis, oltre che in prospettiva del polo aeroportuale Sicilia occidentale (PA – TP). A tal riguardo, anche per iniziativa parlamentare, un interessante primo confronto tenutosi con il Dirigente della Programmazione territoriale;

Valutato, che, tale miope e paradossale non “inclusivo” atteggiamento da parte della Regione continua a perpetrarsi anche in occasione del rinnovo della governance di Airgest; occasione utile e proficua per “saldare” le ragioni della governance con le strategie promozionali invocate e finanziate (!) dal territorio, con ciò privando(si) di una opportunità strategica che avrebbe potuto consentire di meglio coordinare le iniziative delle amministrazioni locali con quelle del management dello scalo trapanese.

Considerato che :
Rispetto ad un minimo di coordinamento territoriale, garantito costantemente dalla Camera di Commercio, cui i Comuni, in questi anni, hanno demandato la quotidiana gestione dell’accordo di co-marketing, senza il quale – oggi – l’aeroporto sarebbe già morto (!), la Regione sembra estraniarsi e derubricare la “pratica” della sopravvivenza del sistema socio-economico turistico della Sicilia occidentale a logiche prettamente tecnico-burocratico per non dire di quelle da mera spartizione di sottogoverno politico, come riportato dalla stampa a proposito di alcune nomine in pectore quotate ai singoli esponenti della locale Deputazione di governo;
Tale miope atteggiamento, ancor più registra, non tanto la disinvolta (e forse non solo assai limitata…) azione regionale messa in campo, quanto il disconoscimento, oggettivo, di tutti gli sforzi profusi in questo biennio dalle Amministrazioni locali e dalla Camera di Commercio di Trapani che, paradossalmente, hanno financo dovuto apprendere dalla stampa che, in sede di rinnovo dei organi di gestione dell’Airgest, la Regione ed i privati nei fatti disconoscono la necessità di garantire la presenza strategica del territorio, relegandolo a reperire le necessarie ed indispensabili risorse, senza ritenerlo degno di “intromettersi” nella gestione strategica dello scalo trapanese.

Ebbene, per quanto su esposto, e senza mezzi giri di parole, sia chiaro:
– che così non si va da nessuna parte!
– non vola una prospettazione strategica!
– s’affossa lo sforzo plurale e partecipativo dei Comuni e della stessa CCIAA, che ben altro prioritario dovere istituzionale invero debbono assolvere invece di fare da .. “salvadanaio / pronto cassa” alla Regione e ai partner azionisti, per cominciare dai privati.

Non è possibile, altresi, che gli operatori economici e i cittadini, legittimamente allarmati per i rischi che corre il <<Vincenzo Florio>>, chiedano continue spiegazioni e quasi presentino il “conto” agli incolpevoli ma attenti amministratori locali e, questi, non possano nemmeno essere considerati e ancor meno essere ritenuti parte attività nella quotidiana vita dell’aeroporto. Tanto e solo al fine, non sottaciuto, d’incidere sulle prospettive strategiche a breve e medio periodo per la sopravvivenza e valorizzazione dello scalo aeroportuale trapanese, ivi compresa l’ipotesi della ricerca e/o ottimizzazione paritaria ed equilibrata degli interessi socio-economici rappresentanti, in vista del costituendo polo aeroportuale Sicilia occidentale (PA-TP).

Anche per queste ragioni, si chiede un immediato e diretto confronto con il Presidente del Governo regionale circa le intenzioni di prospettiva strategica (…qualora esistenti?!) per la sopravvivenza e valorizzazione turistica dello scalo aeroportuale di Birgi nonche’ per cambiare e da subito ..verso (!). ed in tale direzione, non si sottace, anzi si manifesta direttamente il supporto alla presenza nella governance di Airgest SpA in fase di rinnovo – anche alla luce dei continui sforzi profusi da Comuni e dalla Camera di Commercio di Trapani ed in considerazione che, in questi due anni, è stato direttamente il Presidente della predetta Camera a garantire il funzionamento dell’accordo di co–marketing – in quota pubblica, di un riconosciuto e condiviso rappresentante del protagonista territorio.

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