DAVIDE LICARI – Sono decine, centinaia, i manifestanti che mascherina sul viso e bandiera rossa e azzurra in mano, sfilano per le vie del centro di Palermo fino a raggiungere Piazza Giuseppe Verdi dove nella mattina di giovedì 16 dicembre si svolge la manifestazione organizzata da CGIL e UIL in occasione dello sciopero generale proclamato nei giorni scorsi. Cinque le grandi piazza organizzate in tutta Italia: Roma, Milano, Bari, Cagliari e Palermo. A Palermo il teatro Massimo si tinge di rosso e azzurro, l’aria si inebria dei canti di lavoratrici e lavoratori giunti nel capoluogo siciliano da ogni angolo della trinacria, al costo di perdere la paga quotidiana pur di mantenere intatto un diritto fondamentale per uno stato democratico, il diritto allo sciopero…inopportuno!
Sin dalle prime ore del mattino il palco si staglia alla destra della scalinata del teatro più celebre della Sicilia, addobbato per le festività natalizie con un rosso che ben si sposa con il colore della piazza d’oggi, i primi gruppi accorrono in piazza a preparare bandiere e striscioni da appendere ovunque, ci sono tutti i settori della CGIL, la FIOM, FILCAMS, FLAI- CGIL, ci sono le associazioni, i navigator siciliani, ci sono i berretti azzurri della UIL di Bombardieri, coraggiosamente schierata al fianco della CGIL di Landini e non della CISL, la quale eppure scenderà in piazza il 18 dicembre… Numerosi gli interventi dal palco che si susseguono in un tornado di emozioni, di citazioni alla poesia del maestro Ignazio Buttitta, infuocando una platea dardeggiante. Non mancano gli attacchi frontali al governo Draghi, e sono durissimi, per una manovra finanziaria insoddisfacente, per delle politiche che i sindacati stanno affrontando apertamente, per la configurazione del PNRR, perché il Ponte sullo Stretto è cosa inutile senza strade integre, ferrovie funzionanti con o senza Frecciabianca, senza ospedali funzionanti.
Secondo Landini, in collegamento da Piazza del Popolo a Roma, “Sta aumentando la distanza tra il Paese e la politica. Questa non è una piazza che divide ma che unisce. Il problema non sono le altre sigle sindacali, ma le politiche varate dal governo”. Critico anche il segretario UIL, Bombardieri: “Oggi ci sono cinque piazze piene. È strano dire che non rappresentiamo il Paese reale.” Nel frattempo continuano ad arrivare i pullman da ogni dove, carichi di lavoratori, di pensionati e di giovani che chiedono un futuro migliore, “Siamo diecimila!” urlano a un certo punto gli organizzatori: la manifestazione è un successo. Un dato significativo è fornito dai sindacati in merito all’adesione dei lavoratori e delle lavoratrici allo sciopero: in alcune realtà si sfiora persino il 100%, come tra gli edili del cantiere del passante ferroviario a Palermo, così come alla Sasol e alla Sonatrach, aziende dell’area industriale di Priolo. Nella zona industriale di Siracusa ha incrociato le braccia l’80% dei lavoratori del diretto e dell’indotto, a Catania l’adesione è del 73% alla Coca Cola e alla Pfizer; a Ragusa del 75% alla Sofad e l’ 80% alla Cosedil, il 100% alla Metra, il 90% al cantiere Versalis. Presso la raffinerie di Milazzo il 76% dei lavoratori ha scioperato. Presso l’aeroporto di Catania sono stati diversi i voli cancellati, domani sciopereranno i portuali.