LO STALKER UNA FIGURA DA DENUNCIARE

Con il termine stalking si fa riferimento a tutti gli atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge, perseguita, minaccia in maniera continua un soggetto, generando stati di ansia e paura tanto da compromettere la vita quotidiana. Lo stalker può essere un estraneo, spesso si tratta di un conoscente, un collega, un ex-compagno che agisce spinto dal desiderio di recuperare il precedente rapporto o per vendicarsi di qualche torto subito. Ci sono casi in cui lo stolker agisce con l’intento di imporre la propria presenza e insistendo anche nei casi in cui si sia ricevuta una chiara risposta negativa. E’ considerato un reato (Codice penale articolo 612-bis, prevede la pena della reclusione da sei mesi a quattro anni) e va denunciato chiunque leda la libertà fisica e morale altrui. Nonostante i continui “bombardamenti” da parte dei media sul tema in questione molto spesso ci si chiude a riccio, tralasciando il problema per paura e pensando che astenersi sia la scelta migliore. Le “molestie assillanti” evidenziano un fenomeno deviante e criminale degno di rilievo sociale, medico e giuridico che vedono tra le vittime soprattutto i minori e le donne che tendono a non denunciare i fatti e continuano a subire in silenzio situazioni che penalizzano e cambiano in negativo la loro vita. Spesso a causa di mancanza di prove concrete e schiaccianti, il timore di ritorsioni portano le vittime a celare quanto accade sulla loro pelle e nella loro vita, non bisogna dimenticare quanta violenza resta chiusa tra le mura domestiche. Tanto è stato fatto ma molto di più si deve offrire a questa società che si aspetta un cambiamento importante. E’ fondamentale un’attività di informazione mirata, costante e, che coinvolga strutture, centri ma che cominci dalla scuola con studenti e genitori in un progetto che sia conoscitivo, formativo ed educativo. A che scopo? Evitare storie che troppo spesso sono scivolate in tragedia, degenerando verso atti di violenza grave e per bloccare meccanismi perversi prima che sfocino nell’irreparabile.

ASS. SOCIALE ANNALISA DI BERNARDO

 

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