Un gruppo di cittadini e di cittadine marsalesi si è radunato in piazza Loggia per protestare contro l’incomprensibile guerra in Ucraina

DAVIDE LICARI – Giovedì 24 febbraio, ore 18.00, un gruppo di cittadini e di cittadine marsalesi si è radunato in piazza Loggia per protestare contro l’incomprensibile guerra in Ucraina. Il presidio organizzato dalle associazioni Amici del Terzo Mondo, Arché, Libera e dal centro antiviolenza Casa di Venere ha radunato una trentina di manifestanti accorsi in piazza per sventolare i colori della bandiera della pace, e per chiedere alle istituzioni di mobilitarsi per riattivare i canali diplomatici e fermare il massacro in corso. Nel pomeriggio, secondo alcune fonti, erano già esplosi 130 missili sul territorio ucraino e le immagini delle città devastate dall’avanzata delle truppe russe avevano sollevato una ondata di prostese in tutta Europa, anche nella stessa Russia di Putin dove diversi presidi per la pace sono stati sgomberati con la forza dalla polizia locale. In piazza Loggia alcuni contestatori urlano di “andare a sventolare le bandiere a Mosca”, evidentemente non hanno coscienza del significato di una piccola iniziativa locale volta a ribadire il valore di sacralità della pace, e della necessità di una ricostruzione del dialogo onde scongiurare ulteriori morti, massacri, violenze, stupri.
Enzo Zerilli, promotore dell’iniziativa, commenta: “Noi siamo contro la guerra, noi tutti abbiamo il dovere di dire no alla guerra, e di fare pressione sui governi affinché si possa risolvere il prima possibile questo conflitto con una situazione diplomatica, anche se la vedo brutta. Abbiamo a che fare con dei pazzi, c’è un pianeta a rischio, stiamo parlando di una Guerra Mondiale. Lavoriamo tutti insieme per la pace, per questo l’invito è rivolto al popolo in ogni parte del mondo, occorre scendere in piazza e dire no alla guerra: il popolo si unisca contro la guerra.” Presente anche l’Assessore Piraino: “La situazione è preoccupante, trasmettere la cultura di pace è fondamentale, rendiamoci conto che ognuno di noi può contribuire alla costruzione di una mentalità portatrice di pace. Occorre continuare a sensibilizzare giovani e meno giovani per mandare un segnale forte ai governanti e all’Europa, per dire loro che noi vogliamo la pace. Spero che l’Europa intervenga in maniera forte, con tutte le capacità di mediazione che possiede: credo e spero che siamo ancora in tempo a riaprire un dialogo.” Caterina Martinez di Casa di Venere: “Questa guerra riguarda tutti noi, perché oggi sembra che non si possa fare a meno di attaccare l’altro. Noi, come casa di Venere, prendiamo una posizione precisa contro la guerra, nello specifico quella in Ucraina, ma anche contro tutte le altre guerre. Siamo sempre in posizione di difesa dei più deboli, e Casa di Venere vuole essere vicina al popolo ucraino e alle donne e ai bambini. Siamo al fianco delle donne ucraine che hanno paura non solo per se stesse ma anche per i loro figli, è un orrore raddoppiato. Sarebbe importante come Italia aprire dei corridoi umanitari, per accogliere i profughi ucraini, come abbiamo sempre fatto con chi scappa. Noi siamo per l’accoglienza, e siamo qui anche per questo.”

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