Cari Amici, questo mese parleremo di una patologia sempre più diffusa ed in crescita negli ultimi anni che è la Fibrillazione Atriale, di per se all’esordio non pericolosa per la vita, ma che bisogna saper riconoscere subito per poterla curare e risolverla evitando le sue temibili complicanze.
La Fibrillazione Atriale è l’aritmia più diffusa nella popolazione generale e la sua prevalenza tende a crescere con l’aumentare dell’età. Pur non essendo un’aritmia di per sé pericolosa per la vita, può esporre a delle complicanze che, in alcuni casi, possono rivelarsi molto invalidanti.
Le tre tipologie di fibrillazione (le tre P-> Parossistica, Persistente, Permanente)
La fibrillazione atriale è un’aritmia sopraventricolare innescata da impulsi elettrici provenienti da cellule muscolari miocardiche presenti a livello della giunzione tra le quattro vene polmonari e l’atriosinistro
Nella fibrillazione atriale l’attività elettrica degli atri è completamente disorganizzata e non corrisponde a un’attività meccanica efficace. Le onde di depolarizzazione atriale, o onde f, sono di piccola ampiezza e hanno una frequenza molto elevata (400-600 impulsi al minuto). In queste condizioni il nodo atrioventricolare (NAV) riceve dall’atrio molti più impulsi di quanti sia in grado di condurne, esercitando quindi una funzione di filtro che trasmette ai ventricoli un numero di battiti non eccessivamente elevati: numerosi impulsi penetrano, infatti, solo parzialmente nel NAV e si bloccano al suo interno. Questa variabilità della conduzione atrioventricolare fa sì che i ventricoli si contraggano in maniera irregolare. Gli aspetti elettrocardiograficamente salienti della fibrillazione atriale saranno quindi la presenza di onde f e l’irregolarità dei battiti.
Dal punto di vista clinico la fibrillazione atriale si suddivide in base al modo di presentazione in:
- Parossistica: quando gli episodi si presentano e si risolvono spontaneamente in un tempo inferiore a una settimana.
- Persistente: quando l’episodio aritmico non si interrompe spontaneamente ma solo a seguito di interventi terapeutici esterni.
- Permanente: quando non siano ritenuti opportuni tentativi di cardioversione, o gli interventi terapeutici si siano dimostrati inefficaci.
Chi colpisce e come si manifesta?
La fibrillazione atriale colpisce circa il 2% della popolazione generale con una prevalenza che aumenta con l’età (0,1% sotto i 55 anni, 8-10% oltre gli 80). La maggior parte dei pazienti affetti ha quindi più di 65 anni; gli uomini sono generalmente più colpiti rispetto alle donne.
In alcuni casi si presenta in assenza di apparenti condizioni favorenti, ossia in assenza di una cardiopatia strutturale o di condizioni sistemiche (come l’ipertiroidismo) che la possano determinare. Si parla quindi di fibrillazione isolata e rappresenta in genere meno del 30% dei casi. Vi sono anche condizioni che possono favorire la fibrillazione atriale: ipertensione arteriosa (presente in circa il 50% dei casi), insufficienza cardiaca, diabete mellito, patologie delle valvole cardiache, esiti di chirurgia cardiaca.
La fibrillazione atriale è spesso associata a sintomi; i più frequenti sono: palpitazioni, dispnea, debolezza o affaticabilità, raramente sincope, dolore toracico. In alcuni casi è asintomatica o se sono presenti sintomi non vengono riconosciuti dal paziente, che si limita ad adeguare il proprio stile di vita. Un esempio è la riduzione della tolleranza allo sforzo.
Oltre ai sintomi, talvolta invalidanti, la fibrillazione atriale mette a rischio di eventi trombotici, poiché l’immobilità meccanica degli atrii favorisce la formazione di coaguli che possono in seguito migrare nel circolo cerebrale e provocare ischemie e ictus cerebrale.
La mortalità cardiovascolare è aumentata nei soggetti interessati da fibrillazione atriale e la qualità della vita è ridotta. Inoltre la persistenza della fibrillazione atriale determina un rimodernamento degli atrii, che assumono caratteristiche elettriche, anatomiche e strutturali (dilatazione, fibrosi) tali da favorire il perpetuarsi dell’aritmia.
Diagnostica
Gli strumenti diagnostici sono:
- elettrocardiogramma,
- Holter ECG 24 ore,
che integrano una visita aritmologica che presso UOC di Cardiologia del PO “Paolo Borsellino” di Marsala si può fare presso l’Ambulatorio di Fibrillazione Atriale
Questo servizio è unico in tutta l’Azienda Sanitaria Provinciale e vi si può accedere gratuitamente con ricetta del proprio MMG prenotando anche telefonicamente ai seguenti numeri Tel: 0923 753124-753115-753081.
Da circa un anno i medici e gli infermieri dell’UOC di Cardiologia del PO di Marsala a deciso di organizzare questo servizio che prende in carico tutti i pazienti con Fibrillazione Atriale che si rivolgono al nostro Presidio Ospedaliero seguendoli nel tempo con un percorso diagnostico terapeutico adeguato a ciascun paziente affetto da questa aritmia. Ad oggi piu di 100 pazienti sono seguiti senza risorse di personale aggiuntivo per l’UOC.
Prevenzione
La fibrillazione atriale talora è secondaria all’ipertensione arteriosa o ad altre cardiopatie, quali ad esempio scompenso cardiaco, cardiopatia ischemica. È quindi necessario, per quanto possibile, effettuare dei controlli regolari del profilo pressorio e, quando presenti, impostare un corretto iter terapeutico delle cardiopatie, affidandosi all’Ambulatorio di Fibrillazione Atriale competente, al fine di prevenire le ricorrenze dell’aritmia.
Importante è la diagnosi precoce della Fibrillazione Atriale che, cari Amici, può essere fatta quotidianamente controllando oltre la pressione arteriosa anche la propria frequenza cardiaca, come rilevate nei vostri apparecchi di misurazione elettronica della pressione arteriosa.
Rilevare un incremento da 10 a 20 battiti in più, rispetto al vostro usuale valore, vi deve far consultare il vostro MMG e rivolgervi al nostro Ambulatorio di Fibrillazione Atriale
Gaspare Rubino